Hotel Galli
Le Radici
Eravamo nati contadini, cavatori del granito, operai degli altiforni, pescatori, bottegai, piccoli preti per il seminario di Massa Marittima, boscaioli per fare carbone.
Avevamo piatti nostrani senza pretese, zuppe di verdura, panzanella, pesce arrosto, polpo lesso, carne di capra, fichi «melati», castagnaccio.
Noi “genti della Costa del Sole” abbiamo subìto una grande trasformazione, ma non vogliamo dimenticare che abbiamo una storia e una cultura da rivalutare e da cui attingere idee e stimoli: le nostri valli e montagne ricche di testimonianze di antiche civiltà, la cultura contadina dell’autosufficienza, povera ma dignitosa, basata sul vino unica risorsa e fonte di reddito, l’antica e durissima arte dei terrazzamenti, la lavorazione del granito usato fin dall’antichità nell’architettura e nella quotidianità per impieghi minori, il carattere schivo ma ricettivo verso i “forestieri”.
Un patrimonio da non dimenticare.
I Primi Turisti
Noi “genti della Costa del Sole” abbiamo subìto una grande trasformazione, ma non vogliamo dimenticare che abbiamo una storia e una cultura da rivalutare e da cui attingere idee e stimoli: le nostri valli e montagne ricche di testimonianze di antiche civiltà, la cultura contadina dell’autosufficienza, povera ma dignitosa, basata sul vino unica risorsa e fonte di reddito, l’antica e durissima arte dei terrazzamenti, la lavorazione del granito usato fin dall’antichità nell’architettura e nella quotidianità per impieghi minori, il carattere schivo ma ricettivo verso i “forestieri”.
La Strada
Nel periodo 1952-1963 vengono collegate le frazioni della Costa del Sole al resto dell’Isola. I «pomontinchi», guidati dal loro medico condotto, anticipano l’arrivo della provinciale costruendo la pista carrabile da Pomonte a Fetovaia. Con l’arrivo della strada arrivano i primi avventurosi turisti, iniziano i commerci e il cambiamento.
Il Granito
Il granito segna la storia della Costa del Sole. Oltre ad essere sfruttato industrialmente, impiegato nell’arte e nell’architettura nel corso dei secoli, è stato usato nella quotidianità per impieghi minori, funzionali e ornamentali. Un bastimento da 500 tonnellate caricava il granito delle nostre cave destinato alle grandi opere di urbanizzazione della capitale e delle città del nord. Lo «scalpellino» dopo il duro lavoro in cava era atteso nella vigna che non poteva essere abbandonata.
Vino e Grano
L’eccessivo frazionamento delle proprietà, la grande distanza delle vigne dalla cantina e le disagiate mulattiere per raggiungere i ripidi pendii terrazzati, rendevano durissima e povera un’agricoltura di cui il vino era unica risorsa e fonte di reddito. Il trasporto del vino dalla cantina alle navi vinaccere avveniva a dorso d’asino in otri di pelle di capra.